Tagliare gli sprechi guadagnandoci: è l’opportunità che Too good to go dà ai ristoranti. “Troppo buono per essere buttato”, così tradurremmo Too good to go, app e sito nati nel 2015 in Danimarca, ma quasi subito trasferitisi a Londra, concretizzazione di un’idea tanto semplice quanto innovativa: ridurre o azzerare gli avanzi di cibo collegando i consumatori a caccia di una cena da asporto alle attività che a fine giornata si troverebbero a dover buttare l’invenduto. Il locale che decide di usufruire del servizio deve registrarsi e fornire giornalmente una lista con i piatti pronti a rischio avanzo. Il cliente non deve far altro che registrarsi a sua volta e scegliere tra tutti i piatti di tutti i ristoranti partecipanti; una volta scelto e pagato, non gli resta che recarsi al locale a ritirare la sua cena all’orario concordato, solitamente prima della chiusura.
Too good to go aiuta quindi i ristoranti a prendere due piccioni con una fava: è fonte di ulteriore guadagno, oltreché efficace mezzo per assottigliare la quota di cibo altrimenti destinata a finire nella spazzatura. I clienti, per parte loro, hanno la possibilità di acquistare una cena pronta a prezzi contenuti anche in ottimi ristoranti.
Nel giro di un anno quest’idea ha conquistato, oltre a Danimarca e Regno Unito, anche Austria, Francia, Germania, Norvegia e Svizzera. Arriverà anche in Italia? Chris Wilson, uno dei fondatori di Too good to go, ci ha risposto che per ora non è previsto l’arrivo nel nostro Paese, ma ha anche aggiunto: «Ogni giorno ricevo mail da ogni parte del mondo, dal Brasile fino a Singapore, con la richiesta di portare anche là la nostra idea. Chi può sapere cosa ci riserverà il futuro? Lo spreco di cibo è senza dubbio un problema globale. Quindi, è un buon risultato anche il solo aumentare la consapevolezza in merito».