L’Ambrogino d’Oro, il prestigioso riconoscimento che ogni 7 dicembre, nel giorno di Sant’Ambrogio, il Comune di Milano conferisce a persone che contribuiscono al bene comune, quest’anno è andato anche due chef, Massimo Bottura e Claudio Sadler.
Precedentemente il prezioso riconoscimento era stato dato a Gualtiero Marchesi e a Carlo Cracco.
Tra le motivazioni per la scelta di Bottura, il progetto culturale Food for Soul che riunisce i valori della qualità, della bellezza e dell’ospitalità e il Refettorio Ambrosiano, ideato insieme a Caritas e diventato esempio di attenzione verso gli ultimi. Per quanto concerne Sadler le ragioni del riconoscimento stanno nel fatto che “ha contribuito a scrivere la moderna evoluzione della ristorazione milanese e italiana".
Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi saluta con orgoglio l'assegnazione del premio ai due indiscussi protagonisti della cucina del Belpaese. «Siamo particolarmente felici per la scelta di rendere merito a Claudio Sadler, per la sua capacità di rivisitare e innovare la cucina meneghina nel rispetto della tradizione, mantenendo vivo l'esempio del maestro Gualtiero Marchesi - commenta Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe -. Un importante riconoscimento a più di trent'anni di lavoro fatto di talento, passione e competenza, che partendo da Milano dà lustro a tutto il mondo della cucina italiana e costituisce un modello di ispirazione per tutti i professionisti del nostro settore».
Fipe plaude inoltre all'assegnazione dell'Ambrogino d'Oro a Massimo Bottura:«Un ulteriore, autorevole riconoscimento che segue di pochi mesi la conferma delle tre stelle Michelin - prosegue Stoppani -, a testimonianza della sua abilità nel valorizzare, anche da un punto di vista etico e di sostenibilità, le materie prime e il territorio. Uno straordinario talento, un esempio per noi tutti e le nostre imprese, per incrementare un'attenzione sempre più condivisa sui temi dello spreco alimentare».