Si è costituito in Sardegna il primo nucleo di Buone Soste, un'intesa tra ristoranti di mare uniti da un'unità di ammirevoli intenti etici: i locale aderenti (al momento tutti sulla costiera oristanese, da Arbus a Cuglieri) servono tutti solo pesce locale tracciabile e pescato nel rispetto del ciclo naturale. Nei menu non si troveranno mai specie protette, sotto taglia o catturate illegalmente in periodo di fermo biologico.
E non finisce qui, perché il marchio Buone Soste, identifica anche una cucina plastic free, attenta allo spreco idrico, a bassa produzione dei rifiuti e anti- spreco. Questa filosofia sostenibile aè stata adottata già da una decina d'anni dal ristorante “Fradis Minoris” sella laguna di Nora, che ha ospitato il primo incontro della neonata rete. L’ittiturismo di Nora, è molto più che la semplice location dell’evento, essendo da tempo un ristorante etico e un’impresa di pesca sostenibile e multifunzionale. (Leggi qui i nostri articoli sulla ristorazione sarda).
Ristoratori operatori culturali
La sfida delle Buone Soste è anche arricchire i ristoratori del ruolo di operatori culturali, promotori del territorio e della sostenibilità. Un impegno importante, fatto di scelte innovative ma anche di inevitabili sacrifici - sempre presenti quando si sceglie la qualità - ampiamente compensati dall’ammirevole fine di indurre nella società cambiamenti, riparazioni e correzioni di rotte palesemente sbagliate.
Al momento hanno aderito i ristoranti Da Leonardo di Santa Giusta, Margherita e Il Gallo Bianco di Arborea, Cibò Qibò di Terralba, Da Lucio di Marceddì, Leopardi e il Ristobar Tharros di Cabras, Ta Matete e Mistral 2 di Oristano, Il Rifugio del Pescatore di Marrubiu. Ma la rete è destinata ad ampliarsi.