È stato presentato a Roma il XXII Rapporto Ismea-Qualivita 2024, l’analisi della Dop economy italiana sui valori economici e produttivi dei settori agroalimentare e vitivinicolo DOP IGP. Alla presentazione è intervenuto il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste On. Francesco Lollobrigida e sono state esposte le relazioni dei rappresentati delle istituzioni di settore
Il Rapporto conferma anzitutto che, malgrado le criticità del sistema produttivo agricolo, la Dop economy italiana gode di buona salute. In particolare, i dati descrivono un settore da 20,2 miliardi di euro di valore nel 2023 (+0,2% su base annua). La crescita in dieci anni è stata del +52%, il contributo al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano è stato del 19%.
Il comparto del cibo ha superato i 9 miliardi di euro, crescendo del +3,5%. In controtendenza il vino imbottigliato, sia come quantità (-0,7%), sia come valore (-2,3%), che si attesta su 11 miliardi di euro. L’export, dei prodotti DOP IGP registra un valore di 11,6 miliardi di euro con trend positivo nei Paesi UE.
Ad oggi, i Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero dell’Agricoltura sono 317 e coordinano il lavoro di oltre 194.000 imprese delle filiere cibo e vino generando una forza lavoro circa 850.000 occupati.
Export DOP IGP in crescita nlla zona UE
Il comparto DOP IGP registra esportazioni per un valore di 11,6 miliardi € (-0,1% sul 2022) e un trend del +75% in dieci anni. La crescita nei Paesi UE (+5,3%) compensa il calo nei Paesi Extra-UE (-4,6%).
Il settore cibo realizza 4,67 miliardi di euro per un +0,7% in un anno e un +90% sul 2013, con crescite in valore per formaggi, pasta e olio di oliva.
Per il vino cala la quantità esportata (-2,9%) per un valore pari a 6,89 miliardi € (-0,6%), in tenuta dopo il balzo del +10% del 2022 e con un trend del +66% sul 2013.
L’occupazione
Gli operatori alla base delle filiere DOP IGP sono 194.387. Di questi, 186.547 sono produttori e 31.197 trasformatori.
Gli operatori nel comparto del vino sono 107.175; in quello del cibo, 87.212. Nel complesso si stimano 847.405 occupati nella Dop economy italiana, 510.260 nella fase agricola e 337.145 nella fase di trasformazione. Il settore vitivinicolo DOP IGP conta 332.506 occupati, mentre il comparto cibo 585.543.
L’impatto territoriale
Prosegue il trend positivo nell’area Sud e Isole (+4,0%), sempre in crescita negli ultimi cinque anni, con buoni risultati soprattutto per Sardegna (+19%) e Abruzzo (+11%). Cresce anche il Nord-Ovest, trainato dalla Lombardia che supera per la prima volta i 2,5 miliardi di euro e cresce per il terzo anno consecutivo. Stabili i risultati per il Nord-Est (-0,6%) che vale il 54% della Dop economy, con l’Emilia-Romagna in leggera frenata (-2,4%) mentre il Veneto si conferma regione leader con 4,85 miliardi di euro. I risultati peggiori si riscontrano nel Centro (-3,9%), con la Toscana in calo (-5,5%), mentre l’unica regione in crescita (+8,8%) è il Lazio.
Cibo DOP IGP STG in crescita
La Dop economy del cibo raggiunge il valore di 9,17 miliardi di euro alla produzione (+3,5% la crescita annua, +44% il trend dal 2013) per un fatturato al consumo finale che sfiora i 18 miliardi € (+3,6%). Ottimo risultato per i formaggi (+5,3%), con la produzione più alta degli ultimi cinque anni. Crescite in valore anche per oli di oliva (+33%), prodotti della panetteria e pasticceria (+9%) e carni fresche (+10%).
L’export raggiunge 4,67 miliardi € (+0,7% su base annua e +90% sul 2013), grazie soprattutto alla crescita nei mercati UE (+6,4%). Numeri frutto dell’impegno di 87.212 operatori, 585mila occupati, 182 Consorzi di tutela autorizzati dal Masaf e 42 Organismi di controllo.
Il Vino DOP IGP
Frena il vino DOP IGP, sia come produzione imbottigliata pari a 25,9 milioni di ettolitri (-0,7%) sia come valore dell’imbottigliato che si attesta su 11 miliardi € (-2,3%), con andamento opposto fra DOP e IGP.
Per i vini DOP, il calo della domanda ha indotto gli operatori a imbottigliare di meno (-4%), per un valore pari a 9,08 miliardi € (-3,7%). Per i vini IGP cresce la quantità imbottigliata (+6%) per un valore di 1,95 miliardi € nel 2023 (+4,8%).
L’export raggiunge 6,89 miliardi € (-0,6% su base annua e +66% sul 2013), una sostanziale tenuta dopo il balzo del +10% registrato nel 2022.
La filiera è composta da 107.175 operatori, 333mila occupati, 135 Consorzi di tutela autorizzati dal Masaf e 12 Organismi di controllo.
La Grande distribuzione organizzata italiana
La spesa per i prodotti nella GDO è pari a 5,9 miliardi € nel 2023, per una crescita del +7,2% in un anno. Il cibo segna un +9,5%, con formaggi e oli di oliva che crescono anche in volume, oltre che in valore, la spesa per il vino è aumentata del +2,7%.
Nei primi 9 mesi del 2024, i dati sulla spesa alimentare degli italiani confermano i livelli del 2023 (con un +0,8% su base annua). Cresce il ruolo dei discount per i prodotti DOP IGP che nel corso del 2024 superano la quota di mercato del 18%.
Le dichiarazioni
Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste:
«Il XXII Rapporto Ismea-Qualivita ci descrive una Dop economy che continua a essere un pilastro fondamentale per il nostro sistema agroalimentare. Un valore complessivo alla produzione di oltre 20 miliardi di euro e una crescita del comparto del cibo del 3,5% nel 2023, testimoniano la forza delle nostre filiere e la qualità che il made in Italy rappresenta nel mondo. Nonostante le attuali sfide geopolitiche, i nostri prodotti DOP e IGP guidano l’export, confermando il ruolo strategico dei 317 Consorzi di tutela, che coordinano il lavoro di quasi un milione di operatori. Guardiamo al futuro con ottimismo, certi del valore che il nostro agroalimentare sa generare, rafforzando il territorio e l’identità italiana».
Mauro Rosati, Direttore Fondazione Qualivita e Origin Italia:
«I dati di questo Rapporto confermano che le Indicazioni Geografiche italiane rappresentano un sistema resiliente, capace di affrontare con successo le molteplici sfide che il 2024 ha posto, sia in ambito climatico che commerciale. Questo risultato è sostenuto da una base occupazionale solida e dal continuo potenziamento dei 317 Consorzi di tutela riconosciuti dal MASAF. In particolare, i dati relativi al Sud Italia in crescita da un quinquennio, evidenziano un rafforzamento del modello della Dop economy in quei territori, a testimonianza della capacità del settore di radicarsi e prosperare anche in contesti complessi. Guardando al futuro è fondamentale che il settore DOP IGP, con le istituzioni italiane ed europee, rivolga la massima attenzione alle rapide trasformazioni tecnologiche nel campo alimentare e alle dinamiche evolutive dei mercati internazionali, per assicurare al sistema un livello sempre più alto di competitività e sostenibilità».
Sergio Marchi, Direttore Generale ISMEA:
«ISMEA è da oltre vent’anni punto di riferimento per l’analisi strutturale ed economica del sistema delle Indicazioni Geografiche, fornendo un contributo significativo alla definizione delle politiche di settore. Accanto a realtà di eccellenza come la Fondazione Qualivita e Origin Italia, l’Istituto supporta il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste in diversi ambiti: dal monitoraggio continuativo dei dati produttivi e di mercato alla valutazione dei Piani di regolazione dell’offerta per rafforzare la competitività e la governance delle filiere, sino all’assistenza tecnica nella definizione della strategia nazionale di valorizzazione e promozione della qualità agroalimentare. Un impegno che vede uniti tutti: imprese, Consorzi di tutela e Istituzioni per la crescita competitiva del sistema della DOP e IGP italiane e per un suo sviluppo in chiave sempre più sostenibile e innovativa».