A stack of injera flatbreads, a traditional Ethiopian dish, on a wooden plate.
Dall'Oriente all'America, passando per l'Africa. Crescono il numero di materie prime che si possono integrare al menu di ogni giorno adattandole al proprio tipo di cucina
Il grano è protagonista indiscusso della nostra alimentazione. La sua farina, onnipresente nei prodotti da forno e nella pasta. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse verso farine e semole alternative, provenienti da altri continenti, ricavate da cereali e pseudocereali, ma anche da tuberi e frutti tropicali e subtropicali. Per rendersene conto è sufficiente curiosare negli scaffali dei negozi di prodotti asiatici, africani, latinoamericani delle nostre città o scorrere i menù dei ristoranti etnici.
E la tendenza è alimentata da diverse motivi tra cui anche l’aumento delle intolleranze alimentari e, quindi, dalla necessità di ricercare alternative al glutine. E mettiamoci poi anche la curiosità verso nuove cucine, sapori e consistenze, la consapevolezza dei benefici nutrizionali di questi prodotti e superfood e la volontà di sperimentare in cucina.
Le farine alternative presentano diversi vantaggi rispetto alla tradizionale farina di grano: alcune hanno un elevato contenuto di fibre e di proteine, come ad esempio quella di quinoa, e rappresentano un’ottima fonte di proteine vegetali, specie per chi segue una dieta vegetariana o vegana.
Molte farine tra quelle che abbiamo selezionato hanno un indice glicemico inferiore rispetto alla farina di grano, favorendo un rilascio più lento di zucchero nel sangue e prevenendo picchi glicemici. Per chi soffre di celiachia o intolleranze al glutine poi, le farine alternative rappresentano un’alternativa sicura e gustosa e conferiscono ai piatti un sapore più intenso e una consistenza diversa rispetto alla farina di grano.
La farina di riso glutinoso è un ingrediente chiave in molte cucine asiatiche. Nonostante il nome, questa farina non contiene glutine, ma viene chiamata “glutinosa” per la sua consistenza appiccicosa una volta cotta. Viene ottenuta dalla macinazione del riso glutinoso, fino ad ottenere una polvere fine. La farina di riso glutinoso è estremamente versatile e viene utilizzata per preparare una varietà di piatti, in particolare dolci, pasticceria e snack. In Cina, è l’ingrediente principale dei famosi tangyuan, delle palline di riso dolce servite in una zuppa dolce. In Giappone, viene utilizzata per realizzare i mochi (nella foto qui sopra), piccoli dolci di riso spesso ripieni di pasta di fagioli rossi. In Thailandia, è impiegata per il khanom khrok, piccole frittelle di riso al cocco. La farina di riso glutinoso ha anche applicazioni oltre i dolci. Può essere usata come addensante in zuppe e salse, conferendo una consistenza liscia e cremosa. Inoltre, è popolare per la preparazione di piatti salati. Dal punto di vista nutrizionale, la farina di riso glutinoso è ricca di carboidrati, ma è relativamente povera di fibre e proteine rispetto ad altri tipi di farina. Per chi cerca di evitare il glutine, rappresenta un’eccellente alternativa in molte ricette.
2Farina di mais nixtamalizzata
La farina di mais nixtamalizzata è un ingrediente tipico della cucina tradizionale messicana e di altri Paesi dell’America centrale. Il processo di nixtamalizzazione, che risale a migliaia di anni fa, è fondamentale per produrre questa farina e prevede l’ammollo e la cottura del mais in una soluzione alcalina, generalmente a base di calce o cenere. Questo trattamento modifica le proprietà fisiche e chimiche del mais, e migliora anche significativamente il suo valore nutrizionale. Il processo di nixtamalizzazione rompe la struttura esterna del chicco di mais, rendendo più facile l’eliminazione della buccia e liberando vitamine e minerali, in particolare la niacina (vitamina B3), che diventa più facilmente assimilabile dal corpo umano. Dopo il processo di nixtamalizzazione, il mais viene sciacquato e macinato per ottenere una massa conosciuta come “masa”, utilizzata per preparare specialità messicane come le tortillas, le enchiladas, i burritos, i tamales, le pupusas (foto in alto) oltre alle arepas venezuelane e colombiane. La nixtamalizzazione conferisce alle tortillas una consistenza e un sapore unici, che non possono essere replicati con la semplice farina di mais non trattata. Viene venduta essiccata.
3Farina di banane
Nota anche come foutou, è un alimento base in molte regioni dell’Africa occidentale, particolarmente popolare in paesi come Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria. È ottenuta dalle banane platano verdi che vengono sbucciate, essiccate e poi macinate fino a ottenere una polvere fine. Questa farina è priva di glutine e ricca di carboidrati e rappresenta una fonte eccellente di energia. Il foutou viene utilizzato principalmente per preparare piatti tradizionali africani che accompagnano vari tipi di salse e zuppe. Una delle preparazioni più comuni è il foutou banane (nella foto qui sotto), una sorta di purée che si prepara mescolando la farina di banane con acqua calda fino a ottenere una consistenza morbida e malleabile. Questo puré viene servito con zuppe di arachidi, stufati di carne o piatti a base di pesce. La farina di banane ha un sapore neutro e una consistenza leggera, che la rende versatile in cucina. Può essere utilizzata anche per preparare dolci, pane e torte, o come addensante per zuppe e salse. La sua facilità di digestione la rende adatta a persone di tutte le età. Dal punto di vista nutrizionale, la farina di banane è ricca di fibre, vitamine A e C, e minerali come il potassio e il magnesio. È sempre più facile trovarla nei negozi di alimentari internazionali e nei supermercati specializzati.
4Farina di manioca
La farina di manioca è un ingrediente essenziale in molte cucine tropicali e subtropicali. È ottenuta dalle radici di manioca, una pianta robusta originaria del Sud America, ampiamente coltivata in Africa, Asia e nei Caraibi. Essendo ricca di carboidrati rappresenta una importante fonte alimentare per milioni di persone. Per produrre la farina di manioca, le radici di manioca vengono prima sbucciate, lavate e grattugiate. Successivamente, vengono pressate per eliminare il liquido in eccesso, quindi essiccate al sole. Una volta essiccate, le radici vengono macinate fino a ottenere una polvere fine, bianca o leggermente gialla. Questo processo consente di ottenere una farina senza glutine, ideale per chi soffre di intolleranze alimentari. La farina di manioca è estremamente versatile e può essere utilizzata in una grande varietà di ricette. Viene comunemente utilizzata per addensare zuppe e salse, oltre che per la preparazione di torte, pane e biscotti. In Africa occidentale, è l’ingrediente principale del foufou (nella foto qui sopra), una specie di polenta consumata con stufati. In Brasile, viene usata per preparare la farofa, un contorno che una volta tostato diventa leggermente croccante, ideale per accompagnare carne al Bbq e feijoada.
5Farina di teff
La farina di teff è ottenuta dall’omonimo cereale, il più piccolo al mondo, che vanta origini antichissime risalenti a oltre 4.000 anni fa in Etiopia. Questo superfood è diventato popolare non solo per le sue proprietà nutritive uniche, ma anche per la sua versatilità culinaria e il suo contributo a una dieta sana e priva di glutine.
Il teff è un cereale originario delle regioni montuose dell’Etiopia e dell’Eritrea, dove è stato un alimento di base per millenni. È la base principale per la preparazione dell’injera (nella foto qui sotto), un pane fermentato e spugnoso tradizionale del Corno d’Africa. Grazie alla sua adattabilità a crescere in condizioni climatiche variabili e a terreni diversi, il teff è stato un elemento fondamentale per la sicurezza alimentare nell’Est Africa.
La farina di teff è molto versatile e può essere utilizzata per preparare pane, muffin, biscotti e crostate. Grazie alla sua composizione priva di glutine, è ideale per le persone con intolleranze o sensibilità al glutine. Può essere utilizzata per rendere pancake e waffle soffici e nutrienti, funziona bene in piatti come polenta o porridge, offrendo un’alternativa ai cereali tradizionali.
Il teff è ricco di nutrienti essenziali, contiene vitamine del gruppo B, minerali di calcio, ferro, magnesio, fosforo e zinco e tutti e otto gli amminoacidi essenziali, rendendolo una fonte proteica completa. La sua farina è particolarmente ricca di fibre, utili per la digestione e per mantenere livelli stabili di zucchero nel sangue.