Se un tempo erano considerati meri strumenti da lavoro, basi d’appoggio per consentire agli ospiti di un ristorante di consumare il loro pasto, oggi tavoli e sedie sono sempre di più al centro del progetto d’arredo e contribuiscono a creare l’imprinting di un locale. Il design della ristorazione ormai da tempo ha abbandonato l’idea di un ruolo esclusivamente funzionale per tavoli, tavolini e sedute che invece, insieme con pavimenti, pareti e illuminazione, sono stati elevati al ruolo di elementi veramente caratterizzanti dell’ambiente.
In questa ricerca estetica assistiamo all’affermarsi ed emergere di alcuni trend. Abbiamo visto per esempio, e continuiamo a vedere, progetti in cui il tavolo e la sedia di recupero, riciclata, trova una motivazione sia nell’arredo che nella voglia di lanciare un messaggio di sostenibilità al pubblico. Sono moltissimi, quindi, i locali che hanno adottato la soluzione di abbinare tra loro pezzi “spaiati”, di diversi materiali e forme, accomunati esclusivamente dal fatto di essere stati recuperati in un mercatino delle pulci e poi ricondizionati. Soluzione non sempre ideale, però, perché l’arredo contract, occorre ricordarlo, deve rispondere a condizioni d’utilizzo usuranti, deve garantire la sicurezza massima per gli ospiti e per il personale e rispondere anche a norme di resistenza al fuoco. Quindi attenzione alla scelta dei pezzi se si opta per questa strada, in verità molto frequentata ultimamente.
Ispirarsi al vecchio con il nuovo
Un certo eccesso di vintage ha però suggerito ad architetti e designer impegnati in nuovi progetti di locali di privilegiare sempre di più situazioni “ibride”. a ragione o a torto considerate più felici di quella attuale, il ricordo di epoche passate è sempre un forte stimolo nella realizzazione di un nuovo concept, ma sempre più spesso viene ottenuto facendo ricorso a nuove tecnologie e nuovi materiali. Per esempio, i piani dei tavoli che un tempo erano in formica, ora ritrovano quel look d’altri tempi grazie all’impiego di laminati assai più resistenti, antigraffio, capaci di conservare a lungo la brillantezza del colore. Le resine polimeriche, grazie a tecniche di stampaggio sempre più efficienti, consentono invece di realizzare motivi, intrecci e traforati un tempo impensabili per le materie plastiche, mettendo a disposizione dei progettisti un nuovo ventaglio di soluzioni.
Design su misura
E se i produttori di arredi contract rendono praticamente infinita la possibilità di scelta, grazie a collezioni sconfinate, sono sempre più numerosi gli allestitori che decidono di disegnare su misura le sedute e i tavoli per dare un’impronta esclusiva alle loro creazioni, per esempio abbinando le imbottiture di sedie o divani a tendaggi o tappezzerie.
A proposito di divani, si sta affermando, soprattutto nei locali che vogliono darsi un taglio moderno, al tempo stesso easy e ricercato, l’utilizzo sempre più diffuso di queste sedute lunghe, che permettono di sfruttare al meglio l’area perimetrale del locale.
I divani controparete implicano una certa rigidità di layout, perché non possono essere spostati, e richiedono quindi che sia il tavolo a essere mosso nel caso in cui l’ospite debba trovare la distanza più confortevole. Per questo motivo la loro adozione richiede anche il ricorso a tavolini leggeri e maneggevoli (come al Clotilde Brera Milano, nella foto), ma al tempo stesso stabili, che possano essere mossi leggermente per facilitare i movimenti dell’ospite anche quando sono ancora ingombri di piatti, bicchieri e bottiglie.
Colori a scelta
Un altro escamotage utilizzato ormai stabilmente dai progettisti è la scelta di modelli di sedie disponibili con imbottiture di diversi materiali e di diversi colori, che consentono di realizzare mediante la disposizione delle sedute un gioco cromatico che riprende le tonalità di pavimenti e pareti o, anche, del logo stesso del locale. In questi termini l’arredo si sposa sempre di più all’immagine complessiva, in uno studio del brand destinato a restare impresso nella memoria del visitatore e, unito alla qualità del cibo, a stimolare il ritorno.
In tutto questo non può mancare, ovviamente, il comfort, condizione fondamentale che deve essere garantita dall’abbinata sedia-tavolo. L’ergonomia di questi pezzi d’arredo deve essere utile per l’ospite, che deve sempre sentirsi a proprio agio, ma anche per il personale. Sì quindi a pezzi robusti, ma al tempo stesso leggeri e a tavoli monopiede che rispetto a quelli tradizionali a quattro gambe, facilitano le operazioni di pulizia della sala dopo il servizio, senza creare eccessivi affaticamenti e movimenti a lungo andare usuranti.