È difficile, quasi impossibile, combattere l’ignoranza delle persone, soprattutto quando la stessa si nutre della paura. Una paura spesso inconscia che, però, trascina le nostre decisioni quotidiane: è inutile negare che tutti noi cerchiamo di non toccare le maniglie delle porte nei luoghi pubblici, ci poniamo a debita distanza dalle persone, cerchiamo di salutare i conoscenti senza la tradizionale stretta di mano. In sostanza, diffidiamo di tutto ciò che – riteniamo – possa essere “contaminato”. Sino a trovare al bar, a metà mattina, il quotidiano ancora intonso, perché nessuno ha avuto il coraggio di sfogliarne le pagine che altri potrebbero aver toccato. Anche rendendoci ridicoli agli occhi di chi ci vede (ma che poi si comporta come noi). Una fobia, questa, che sta avendo ripercussioni su tutta l’economia della ristorazione, ben oltre l’ormai spettrale visione dei ristoranti cinesi completamente vuoti.
Come si può comportare un ristoratore in questa situazione? Vi sono due linee di azioni da seguire: una che possiamo definire “formale” e l’altra più di “marketing”.
Informazioni chiare al proprio interno
Cominciamo dalla prima, la linea “formale”:
- due ore di formazione/informazione con tutto il vostro personale, ben sapendo che è soprattutto il personale di sala ad avere in mano la situazione. Due ore di incontro - con il medico competente – che indica a tutti i dipendenti quali siano le indicazioni igieniche e le regole principali a cui attenersi;
Leggi i consigli del tecnologo alimentare su come fare. - per l’accesso ed il passaggio del personale non dipendente (fornitori in prevalenza) inviare alle aziende con le quali si collabora una nota con le indicazioni per tale accesso/passaggio: richiesta di utilizzare gel igienizzante prima di entrare nei locali del ristorante e richiesta di autocertificazione su tale personale (non proveniente dalle zone a rischio circa gli spostamenti avvenuti negli ultimi 15 giorni);
- installazione di dispenser di gel igienizzante sia nei locali ad uso del personale come pure nella toilette e nelle eventuali aree di attesa/aggregazione (bar, lounge, etc.).
Le informazioni ai clienti? In bagno
Per quanto riguarda la seconda linea di azione – quella di “marketing” – segnalo una regola di carattere generale: attenzione ai clienti fedeli. La regola di base è proprio questa: non sforzatevi, in questa fase, ad acquisire nuova clientela ma concentratevi sulla conservazione del vostro pubblico. Tutte le azioni devono essere rivolte a loro, per farli sentire informati, curati e tutelati. Queste le azioni da avviare:
- collocare, nelle toilette e non in sala, una sorta di “decalogo” nel quale si indicano tutte le misure che sono state adottate per “tutelare il benessere degli Ospiti”. Nello specifico, anche facendo riferimento ai tre punti in precedenza indicati:
a. viene garantito, in tutto il ristorante, il livello massimo di pulizia ed igiene, grazie all’utilizzo di specifici prodotti certificati per la sterilizzazione;
b. i fornitori utilizzati accedono ai locali del ristorante previa apposita disinfezione e nessuno proviene dalle zone "rosse";
c. tutto il personale ha seguito uno specifica formazione, con indicazioni igieniche da adottare ed attenersi con estremo rigore;
d. tutti i controlli sul livello di igiene, personale e fornitori sono stati intensificati. - inviare questo decalogo ai propri clienti in data base, indicando che “per tutelare il benessere dei nostri Ospiti, ci impegniamo per il loro benessere”;
- mai nominare – in alcuna comunicazione – il termine “coronavirus”.