Così i menu digitali rendono più facili ordini e gestione

Migliorano l’esperienza dei clienti e aiutano il gestore a tenere l’attività sotto controllo, dalle prenotazioni dei tavoli alle comande. Due software house specializzate ci spiegano come

I primi menu digitali hanno fatto la loro comparsa nei ristoranti all’inizio degli anni 2000, ma l’utilizzo, ai tempi, fu piuttosto limitato e sperimentale. Lo step successivo è avvenuto intorno al 2010, quando il lancio dell’iPad da parte di Apple ha portato ad una svolta tecnologica altamente funzionale, così come lo sviluppo dei Qr code. Ma il vero elemento disruptive – come sappiamo bene - è stata la pandemia da Covid 19: l’utilizzo dei codici QR per motivi igienici è stato il mezzo prioritario per accedere ai menu digitali tramite smartphone, eliminando la necessità di menu cartacei condivisi, quindi ricettacolo di virus, germi e batteri.

«Il menu digitale è in grado di trasformare radicalmente la gestione degli ordini e il servizio ai tavoli - spiega Rudy Ricci, direttore R&S dell’area horeca e retail di Passepartout -. In primo luogo, il menu elettronico offre un’esperienza interattiva e personalizzata ai clienti, consentendo loro di esplorare facilmente tutte le opzioni, visualizzare immagini dei piatti e accedere a informazioni dettagliate e interattive sugli ingredienti e le allergie alimentari». Si tratta di possibilità che migliorano l’esperienza complessiva del cliente, che può selezionare esattamente ciò che desidera, senza fraintendimenti.

Integrazioni possibili

«È anche possibile integrare il menu digitale con il sistema di gestione del ristorante, consentendo un flusso di lavoro più fluido e una comunicazione più efficiente. Ad esempio, gli ordini possono essere inviati automaticamente alla cucina, riducendo i tempi di attesa e migliorando la coordinazione tra il personale».

I menu digitali possono dunque integrarsi con i sistemi di gestione degli ordini, riducendo errori e tempi di attesa. Inoltre, attraverso le piattaforme digitali, i ristoratori possono aggiornare i piatti, modificare i prezzi e aggiungere promozioni in tempo reale, senza i costi e i tempi necessari per ristampare i menu tradizionali.

«La formula Passepartout - continua Ricci - prevede che ogni funzionalità aggiuntiva, come quella del menu digitale, si appoggi sempre al relativo gestionale. Nel caso dei ristoranti parliamo di Menu, software completo con funzioni per punto cassa, gestione servizio, tavoli e cucina. L’integrazione al sito è sempre disponibile con ogni software Passepartout e nel caso dei ristoranti prevede ad esempio la possibilità di inserire online un form di prenotazione dei tavoli o di pubblicare la lista dei piatti sempre aggiornata. Grazie al collegamento tra menu digitale e software gestionale, infatti, ogni modifica apportata da programma viene sempre pubblicata su tutti gli strumenti, anche nel sito e su app.

Interazioni ad app specifiche

L’applicativo che gestisce la visualizzazione del menu elettronico, può essere trasformato su richiesta in una vera e propria app di prenotazione autonoma, con la quale i clienti hanno la possibilità di ordinare i loro piatti preferiti e addirittura anche saldare il conto». E Ricci aggiunge che nell’implementazione del menu digitale, molti ristoratori hanno scoperto che i vantaggi non sono solo economici, ma riguardano anche un certo dinamismo nella rotazione dei piatti e nella gestione dei prezzi. «Negli ultimi mesi ci sono sempre più notizie di grandi catene della ristorazione che hanno iniziato a sperimentare il dynamic pricing, come avviene già da tempo nel settore alberghiero».

Gabriele Barzaghi di YellGO pone l’attenzione sul risparmio di tempo e denaro nella gestione del ristorante, con il vantaggio di eliminare gli errori umani grazie all’assenza di trascrizione degli ordini a mano. «La soluzione permette di incrementare gli ordini del 17%, di ridurre i costi del personale del 25% e di incrementare del 52% la velocità di presa in carico dell’ordine».

Il self order

In tema di menu digitale, uno dei servizi di punta è sicuramente il selforder, una semplice web app con tante sfumature che, all’interno del locale, consente di consultare il menu, ma anche ordinare, tramite la scansione attraverso uno smartphone di un semplice codice QR, eliminando la necessità di menu fisici, offrendo un’esperienza contactless.

«I clienti - spiega Gabriele Barzaghi - possono ordinare in autonomia accedendo al menu e scansionando il QRcode tramite smartphone personale o tablet posizionato sul tavolo. Tutti gli ordini e la stampa delle comande verranno ricevute direttamente in cassa, nei vari centri di produzione o in alternativa, per un risparmio del cartaceo, anche sui kitchen monitor. Il sistema prevede la possibilità di pagamento diretto da parte dei clienti tramite il loro smartphone».

Sicurezza e privacy

E in merito alla sicurezza e alla privacy dei dati? «La sicurezza delle informazioni dei clienti è una priorità assoluta. Nel nostro sistema di menu digitale, adottiamo una serie di misure robuste per garantire la protezione dei dati sensibili. Questo assicura che i dati personali, come le preferenze di ordine o le informazioni di pagamento, siano al sicuro da qualsiasi tentativo di accesso non autorizzato», ha dichiarato Rudy Ricci.

Il software specifico per ristoranti di YellGO interviene inoltre gestendo e ottimizzando diverse macroaree di servizi. Tra le possibilità, per i ristoranti che fanno anche consegne a domicilio o ritiro, c’è l’E-commerce & App native iOS e Android per delivery & takeaway, che consentono ai clienti di poter sfogliare il menu da casa, selezionare gli articoli desiderati e effettuare ordini. Inoltre, l’opzione Pagina web per Prenotazione del tavolo è uno strumento che con pochi clic consente ai clienti di prenotare un tavolo per un’esperienza di ristorazione, e l’Integrazione piattaforme Delivery Partner consente di gestire gli ordini provenienti da diverse piattaforme di food delivery in un’unica interfaccia.

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