Michelin Italia 2025: i tre chef del “Giglio” di Lucca dicono di no alla stella. Perché?

Giglio
Sono Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi, del ristorante Giglio di Lucca. La risposta della Guida

Sono come ti mi vuoi” sussurrava la grande Mina quarant’anni fa, quando una frase come questa, pronunciata da una donna, poteva essere considerata normale. Oggi le cose sono cambiate: ognuno vuole essere come è ed essere amato per quello che è: la libertà d’espressione non vale più la gratificazione di un consenso ambito.
Passando dalle questioni di genere a quelle gastronomiche, un contenuto diametralmente opposto a quello della sensuale dichiarazione di Mina arriva dagli chef Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi, del ristorante Giglio di Lucca.  Al grido di "Non vogliamo preoccuparci dei vostri standard" i tre hanno restituito la loro prima (e si suppone ultima) stella alla Guida Michelin.

Di frasi, a onor del vero, ne hanno pronunciate anche altre. Come “Torniamo liberi”, "Vogliamo che il Giglio sia un ristorante in cui andremmo a mangiare tutti i giorni!", "Vogliamo un ristorante che ci somigli» o ancora "Vogliamo tornare ad essere il ristorante di una volta e mettere in scena quello per cui siamo sempre stati famosi: una cucina contemporanea, giocosa, condita da un pizzico di anarchia". Insomma, un vero e proprio proclama dove il sapore risorgimentale è abbinato a quello delle libere specialità dei tre cuochi.

Dal canto suo, la Michelin ha replicato: "Non si rinuncia alla stella. È sufficiente non inviare il modulo".
Una risposta secca, fredda e piccata la cui laconicità più che a un dignitoso distacco fa pensare alla stizza per la lesa maestà. Peccato, perché poteva finalmente dire la sua sulla questione se sia vero o no che i ristoratori stellati sono come li vogliono gli ispettori della guida.

 

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