“La ristorazione è un grande asset della nostra economia. I dati parlano chiaro: negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, gli italiani hanno speso sempre di più per mangiare fuori casa. Merito di un’offerta che cresce in segmentazione dei format, in qualità dell’offerta gastronomica e in professionalità. I milioni di turisti che arrivano in Italia mettono proprio bar e ristoranti tra le cose che maggiormente apprezzano del nostro Paese.” Questa la dichiarazione del presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani in una nota alla stampa diffusa a fine gennaio.
In questo momento siamo in emergenza Coronavirus, le cui conseguenze sono a oggi poco prevedibili. «Siamo di fronte a una situazione inedita - ha dichiarato a nostri microfoni Roberto Calugi, direttore generale Fipe -. Non si sa quanto durerà questa emergenza, il cui impatto sul conto economico delle imprese può essere paragonato a quelle di un terremoto o di un’alluvione». Imprese che, ricorda Calugi, sono piccole e possono sostenere solo per un breve periodo una situazione in cui gli incassi calano, ma i costi fissi rimangono immutati. Dati alla mano, già a metà febbraio in tutta Italia gli associati avevano segnalato un calo dell’attività del 30-40%, mentre nel fine settimana in cui è esplosa la notizia della presenza del contagio nel Lodigiano, nei locali di Milano la clientela è diminuita dell’80-90%.
Vogliamo essere fiduciosi nel sistema Italia e nelle nostre imprese, che possono contare su imprenditori giovani e promettenti. Le storie che vi raccontiamo nel numero di febbraio-marzo 2020 di Ristoranti ne sono l’ennesima testimonianza.