Nato nei pressi di Firenze, a Limite sull'Arno, nel 2005 da un'idea di Pietro Nicastro e Monica Fantoni, il format di ristorazione in franchising in tipico stile bavarese Löwengrube Original Munchener Bierstube è oggi presente in 11 regioni italiane con 24 locali, oltre a una recente installazione a Tirana (Albania). Una storia di successo che ha meritato di essere raccontata nel libro "Una Vita da Leoni".
Il locale di Modena è il secondo dell'Emilia Romagna grazie allo stesso gruppo di imprenditori locali che ha aperto nel 2018 una bierstube Löwengrube a Bologna (Filippo Fochi, Ferruccio Perdisa, Fabvio Pasini, Gianni Ugolini) con programmi di investimento a Ravenna e Reggio Emilia. Investimenti che coinvolgono un gran numero di persone: solo a Modena sono 68 i dipendenti assunti che fanno salire a oltre 400 unità il numero totale del personale Löwengrube.
Non a caso anche a Modena i rappresentanti degli enti locali erano presenti all'inaugurazione al massimo livello come Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena, e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, oltre a Mario Resca, Presidente di Confimprese.
Per dimensioni la bierstube di Modena collocata su via Emilia Est è un locale da record: 1.400 metri quadrati su due piani per oltre 500 coperti, suddivisi tra spazi all'aperto come la tipica biergarten (giardino della birra) e al chiuso, con la zona Oktoberfest per i gruppi festaioli, spazio Family con adiacente area kinder per le famiglie e una sala più discreta con tavolini a due posti.
Una struttura ecosostenibile
La preesistente struttura industriale è stata completamente ristrutturata e ripensata secondo i principi di ecostenibilità, bioarchitettura e bioedilizia. Le grandi vetrate a bassa emissione sfruttano la luce naturale, abbattendo i consumi di energia elettrica senza disperdere calore. La produzione è affidata a un impianto fotovoltaico installato sul tetto in grado di coprire il 70% del fabbisogno energetico del locale, con una capacità produttiva annua di oltre 11mila kwh che alimenta cucine, impianti termomeccanici per riscaldamento e raffrescamento, dispositivi illuminanti interni ed esterni. I pannelli fotovoltaici sono in grado di alimentare anche quattro colonnine di ricarica per veicoli elettrici nel parcheggio adiacente al locale.
L'ingegnerizzazione dei processi messa a punto dalla casa madre (e condivisa dagli affiliati) dalla selezione delle materie prime alle procedure di servizio, garantisce la perfetta replicabilità dell'esperienza e della qualità di ogni singolo prodotto in ciascun punto vendita della catena Löwengrube.
«Ci rendiamo conto della difficoltà che comporta per un imprenditore la scelta di aprire un nuovo punto vendita in un’epoca come questa – precisa il fondatore e ad della catena Löwengrube, Pietro Nicastro – Il nostro ruolo di franchisor è di essere presenti sempre al fianco dei nostri affiliati per mandare avanti le cose anche in questa epoca caratterizzata da immobilismo, investendo ad esempio in nuove soluzioni e strumenti tecnologici. Mentre le serrande di tutti i nostri locali erano abbassate, non ci siamo persi d’animo e abbiamo continuato a progettare il futuro. Abbiamo creato ad esempio in tempo record in poche settimane una App di nostra proprietà per il delivery».
App, una soluzione in più per ripartire
Con l’obiettivo di estendere l’esperienza della Baviera anche fuori del punto vendita, dalla App Löwengrube si possono acquistare prodotti freschi da cucinare e birre bavaresi spillate sul momento e imbottigliate. Sarà dunque possibile organizzare anche a casa propria autentici banchetti bavaresi, con i prodotti originali utilizzati nelle cucine delle stube, accompagnati da scrupolose istruzioni per la preparazione: lo stinco è lo stesso che la catena acquista da un produttore artigianale in Trentino Alto Adige. Molti i prodotti in esclusiva che si trovano con la garanzia dello stesso gusto solo da Löwengrube.
Un'App che supporta anche il Löwen Klub (Club del Leone), carta di fedeltà virtuale per ottenere sconti e promozioni in tutti i 24 locali della catena Löwenbrau.
«Dopo il successo di Bologna – sottolinea l’imprenditore bolognese Filippo Fochi – abbiamo deciso di replicare a Modena le stesse caratteristiche del format che hanno conquistato noi come i nostri clienti: ambienti in legno, colori tipici della Baviera, personale in costume tradizionale, birre storiche dell’Oktoberfest spillata in tre tempi e sette minuti, rigorosamente alla tedesca, con quel perfetto cappello di schiuma che conserva aroma, fragranza e leggerezza, perfette per accompagnare i piatti della tradizione bavarese e altoatesina».
Gastronomia transalpina a tutto campo
Lo stesso concetto che prevede una offerta di ospitalità per tutte le età, comprende un'offerta gastronomica per ogni esigenza. Così mentre la gastronomia bavarese e altoatesina, generosa in calorie e sapori, la fa da padrone, non mancano menu kinder per ragazzi, per vegetariani (insalate con ingredienti a scelta) e per celiaci (senza glutine), con un posto d'onore per i cultori della pizza, dodici proposte di farcitura su base pinsa.
Si comincia con semplici stuzzicherie, dalla evergreen patatine fritte ai basatoncini fritti di formaggio, proposti anche in piatti Gran Mix per 2-3 persone; a seguire taglieri misti di salumi e formaggi. Tra i primi piatti, occhio di riguardo per gnocchetti spätzle e canederli, seguiti dalle zuppe di verdure. Ma il posto d'onore è riservato ai ricchi piatti di carne: grigliate, stufati (goulash in primis) e arrosti come stinco di maiale, mentre i più giovani possono scegliere tra i tanti burger guarniti. Per finire, per i più golosi non può mancare un dessert con la scelta tra un trancio di strudel o una fetta di torta Sacher, senza dimenticare il tris di brezel dolci.
Oltre a una dozzina di specialità birrarie in bottiglia (da Damm Daura senza glutine a Leffe Cascade Ipa), precedenza alle birre alla spina come la chiara Löwenbräu Original e l'ambrata Franziskaner Kellerbier.