«Siamo in una situazione drammatica». Queste le parole di Claudio Sadler, chef stellato milanese, titolare di due ristoranti e da 8 anni Presidente de Le Soste. «Dopo un anno di grande sofferenza da parte di tutto il settore della ristorazione- continua lo chef - molti ristoranti sono sull’orlo del fallimento. Abbiamo fatto il nostro dovere con grande serietà, restando chiusi e mettendo al primo posto la salute pubblica, ora è arrivato il momento di avere un riconoscimento collettivo tramite i ristori a fondo perduto per sperare ancora in una futura ripartenza».
Ristorazione: - 44,3% nell'ultimo trimestre 2020
Un appello drammatico al governo Draghi, avvalorato ulteriormente, se mai ce ne fosse bisogno, dai dati appena diramati dall’ufficio studi Fipe sulla base dei dati Istat: tra ottobre e dicembre 2020 la ristorazione italiana ha perso 11,1 miliardi di euro, chiudendo così con un -44,3% di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019. Un risultato determinato da quello che è stato, a tutti gli effetti, un secondo lockdown autunnale per il comparto della ristorazione che, complessivamente, lo scorso anno ha perso 34,6 miliardi di euro, il 36,2% rispetto al periodo pre Covid. E con la situazione pandemica che porta ancora oggi le Regioni (qui la situazione aggiornata sui colori) a passare a restrizioni più cogenti, i tempi si prospettano difficili. Urgono misure di sostegno.“Con la fine di marzo - si legge nella nota Fipe - si chiuderà, con ogni probabilità il quinto trimestre consecutivo con segno negativo per un settore che rappresenta, più di ogni altro, l’italianità. Un settore che, oltre a dare lavoro direttamente a 1,3 milioni di persone, rappresenta il terminale essenziale della filiera agroalimentare. Numeri che richiedono almeno una graduale riapertura per evitare che l’intero settore vada in default".
Un appello a nome dei colleghi
Il rischio del collasso per il settore è concreto e i ristoratori come chef Sadler, che parla a nome proprio ma anche a quello di molti colleghi, sono allo stremo delle risorse economiche. «Abbiamo fatto il nostro lavoro – dice Sadler – tenendo chiusi i ristoranti per sconfiggere la pandemia, ma ora è arrivato il momento di avere un riconoscimento da parte della collettività e quindi un aiuto del Governo…». Condividiamo volentieri l’appello dello chef milanese, augurandoci che sia ascoltato da chi deve provvedere affinché la ristorazione, e tutto il settore del fuoricasa che tanto rappresenta l’imprenditorialità e l’italianità, possa reagire e proseguire nella sua attività.
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