Tutto si può prevedere tranne il futuro. Con questo divertente paradosso Albert Einstein bollava l’inaffidabilità degli oroscopi. Gli stessi che proprio in questo inizio di anno si affannano a dirci quale piega prenderà la nostra vita nel 2017. Tra le previsioni magiche e l’assoluta imprevedibilità, però, a differenza dei tempi di Einstein oggi ci sono i sondaggi. Come quello che da più di 10 anni ogni fine anno la National Restaurant Association degli Stati Uniti conduce su quasi mille chef sulle tendenze dell’anno futuro. Orientamenti dei quali conviene tenere conto, vista l’influenza che le novità made in Usa esercitano sull’Europa.
In generale, la previsione degli chef americani si può sintentizzare in 3 punti: minimalismo, etnico e street- food.
Dopo anni di oblio torneranno frattaglie e tagli del quinti quarto come code e lingue di vitello, trippe, musi e orecchie di maiale. Sulla stessa linea di pensiero si colloca il fascino dei prodotti home-made, dalle salse ai sottaceti fino ai salumi. Grande appeal, ma questa non è una novità, anche per la cucina etnica. Con la differenza che verranno proposti piatti autentici delle altre culture, ramen in testa (le tagliatelle di grano giapponesi) che saranno quindi poco addomesticati da revisioni per venire incontro ai gusti dei clienti.
Continuerà la ricerca e la proposta di grani antichi e semi proteici a favore di vegetarani e vegani e infine sarà ancora, inevitabilmene e assolutamente, street food proposto non solo nel suo ambiente naturale, la strada, ma anche nei ristoranti di livello dopo opportune rivisitazioni.
Foto: Martino Ragusa