Entrano in vigore nuove restrizioni per i locali delle regioni Emilia Romagna e Lazio. I rispettivi consigli regionali hanno infatti emanato due documenti (li trovate e potete scaricarli in fondo all’articolo) che impongono ai pubblici esercizi ulteriori misure precauzionali rispetto a quelle contenute nel Dpcm del 10 marzo per contenere la diffusione del contagio da Coronavirus.
Emilia Romagna: chiusi bar e ristoranti nel week end
Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, il decreto presidente del Consiglio Regionale del 10 marzo ha esteso (comma 1), a partire dall’11 marzo e fino al 3 aprile, l’obbligo di chiusura imposto dal Dpcm del 10 marzo a bar e ristoranti dalle 18 alle 6 a tutte le attività che effettuano «il consumo [immediato] e quelle che prevedono l’asporto (compresi preparazione di pasti da portar via “take-away” quali a titolo d’esempio rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio che non dispongono di posti a sedere)». Quindi su tutto il territorio regionale queste attività potranno restare aperte solo dalle 6 alle 18 e sempre garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro.
Tali disposizioni, si precisa (comma 3), non si applicano ai servizi di ristorazione erogati all’interno di strutture ricettive, come alberghi, residenza agriturismi, villaggi turistici, campeggi, ostelli e bed & breakfast per i clienti che vi soggiornano.
Ma non solo. Perché lo stesso provvedimento impone (comma 2) anche la chiusura al pubblico di tali attività e di bar e ristoranti per l’intera giornata nei giorni festivi e prefestivi. In queste giornate, così come durante gli orari di chiusura obbligati, sarà però possibile effettuare il servizio di consegna presso il domicilio o la residenza del cliente.
Lazio: mascherine e guanti per la somministrazione di cibi e bevande
Porta la data del 10 marzo anche l’ordinanza del presidente di Regione Lazio (anche questa scaricabile in fondo all’articolo) che prevede per tutti gli esercizi che svolgono «attività di somministrazione di alimenti e bevande e tutti i soggetti che trasformano, producono, tengono in deposito o comunque manipolano per poi vendere o somministrare prodotti alimentari, in relazione all'attività svolta, l’utilizzo obbligatorio di mascherine e guanti». La nuova disposizione è in vigore su tutto il territorio del Lazio dall’11 marzo fino a nuovo provvedimento.