Comincia un nuovo capitolo nella storia del Camparino in Galleria, locale simbolo di Milano e della cultura dell’aperitivo. Aperto nel 1915 nel cuore della città, nella Galleria Vittorio Emanuele II, da Davide Campari, figlio di Gaspare il creatore del noto bitter e fondatore dell’azienda Campari, il locale riapre le sue porte dopo il lavoro di restyling al quale è stato sottoposto nel corso dell’ultimo anno.
Una ristrutturazione, curata dallo studio Lissoni Associati di Milano, che ha puntato a preservare ed esaltarne l’eredità storica e i dettagli d’epoca Art Nouveau, ma con uno spirito più contemporaneo.
Così gli spazi della Sala Spiritello, al primo piano che affaccia direttamente sulla Galleria, sono stati rivisti a favore di un design e un arredamento che li hanno resi più adatti ad accogliere la nuova proposta cocktail & food. Lo spazio si sviluppa intorno a un unico grande arredo centrale con funzione di bancone, ridisegnato per valorizzare la preparazione e il servizio dei drink, reso protagonista dal rivestimento a specchio con effetto cannettato e mensole in vetro. A garantire l’uniformità architettonica dell’ambiente la pavimentazione in seminato veneziano e il rivestimento in boiserie in noce rigato e specchiature a croce di tutti i fronti interni, in linea con il corpo scala. L’impatto visivo dello spazio è esaltato dal controsoffitto luminoso, che garantisce una luce diffusa ed uniforme. A impreziosire ulteriormente la sala, l’originale Spiritello realizzato nel 1921 dal pittore e illustratore Leonetto Cappiello, opera diventata una vera e propria icona del marchio Campari.
Più conservativo l’intervento che ha interessato lo storico Bar di Passo, al piano terra: il restauro in questo caso ha mirato a valorizzarne il patrimonio storico e liberty, come il bancone, le luminarie, il mosaico e il cassettonato a soffitto, rendendone maggiormente fruibili gli spazi. Nel piano interrato sorge invece la nuova Sala Gaspare Campari, uno spazio recuperato dagli ambienti che in origine ospitavano i magazzini del locale e dedicata ai corsi di bartending, alle degustazioni e agli eventi privati. A fare da trait d'union alle tre anime del Camparino una parete a tutta altezza, decorata con bottiglie storiche originali e oggetti che raccontano la storia del marchio Campari.
Sottoposta a restyling anche l’offerta, con la grande novità rappresentata dalla proposta di food pairing giocata sull’incontro tra le creazioni gastronomiche dello chef Davide Oldani, che cura tutta la proposta food del locale, e la drink list, con protagonisti i cocktail Campari, messa a punto da Tommaso Cecca, a capo della squadra di bartender.
Tempio della nuova esperienza di pairing la Sala Spiritello. Esperienza che per la parte food ha il suo cuore in un’ideazione di Oldani che attinge alla tradizione milanese, il Pan’cot. Realizzato con una ricetta segreta, a base di pregiate farine integrali, di grano duro e tenero, e lievito madre, e caratterizzato da un’iconica forma a doppia “o”, che ritorna anche nel piatto di servizio disegnato dallo stesso chef, è concepito come un foglio bianco, che può essere abbinato a carne, pesce, frutta e verdura, aprendo alla trasversalità della cucina italiana, salata e dolce. Un prodotto versatile che si adatta a tutti i momenti della giornata sotto diverse forme, tra le quali il signature dedicato a Milano, lo Zafferano alla milanese, fatto appunto con un impasto allo zafferano. La drink list è invece tutta basata su una rivisitazione dei classici ispirata all’eredità artistica del marchio Campari.
La proposta del Bar di Passo conserva invece la sua anima trasversale con un’offerta diversificata sui diversi momenti della giornata, dalla colazione all’aperitivo. Prevede, oltre al Pan’cot, una selezione di piatti firmati da Oldani, realizzati solo con prodotti e ingredienti di alta qualità e scelti con criteri di stagionalità e sostenibilità. La drink list è tutta incentrata sui classici senza tempo che hanno fatto la storia della mixology e di Campari, tra i quali il Campari Seltz, l’icona del Camparino, il Negroni, il Milano-Torino.